Da un viaggio in Kenya alla tavola, ecco la pizza in pala crunch Hakuna Matata. Manuel Maiorano da sempre ama trasferire le proprie esperienze di vita all’interno dei suoi piatti per risultati strepitosi, frutto di estro originale e meticoloso studio. “Quest’anno ho passato le vacanze in Kenya tornando con un nuovo bagaglio di sapori e profumi che ho subito pensato di rielaborare. Nel mio menu c’è sempre qualcosa che racconta le mie esperienze di vita, quest’ultima è stata davvero bellissima e si chiama Hakuna matata, senza pensieri”, racconta Manuel, titolare insieme al socio Cristiano Tirico de La Fenice Pizzeria Contemporanea di Pistoia.
Un tripudio di sapori e consistenze fenomenale per un mix di ingredienti che stupirà anche i palati più audaci: pizza in pala crunch con estruso di mais, cavolo viola marinato con yogurt e spadellato, pollo cotto a bassa temperatura con cocco e paprika e crema di riso Basmaty al curry. Questi gli ingredienti strepitosi di una pizza che stupisce ancor prima di provarla. “Ho trasformato un piatto tipico del posto rielaborando in maniera organolettica i prodotti dandogli una nuova struttura – spiega -. Una vera e propria musica di sapori e consistenze per un piatto assolutamente nuovo”.
La base è una focaccia in pala. Il pollo, prima speziato e marinato con cocco e paprika, poi cotto sottovuoto a bassa temperatura e, successivamente, passato in padella per farlo croccantizzare e, infine, sfilacciato. “Una carne che ricorda il pulled pork speziato, in un perfetto e gustoso equilibrio di sapori”, sottolinea Manuel. Il riso Basmaty polverizzato va cotto, poi, utilizzando il brodino creato dalla stessa cottura del pollo marinato, cui si unisce una spolverata di curry. Il cavolo viola, prima spadellato, poi appassito e addolcito con lo yogurt, va adagiato sulla focaccia tostata, a cui va aggiunto il pollo e, infine, la crema di riso aromatizzato al curry.
In bocca un’esplosione di sapori a dir poco particolare. “Mi entusiasma prendere idee e rivisitarle attraverso sperimentazioni e tanto studio – conclude Manuel – . Questa è stata davvero una bella esperienza vissuta, raccontata e, infine, inserita nel mio menu”.